Disdetta mandato agenzia immobiliare

Molte sono le persone che scelgono di rivolgersi a una agenzia immobiliare. Molti sono i motivi per cui può risultare conveniente dare mandato a una agenzia immobiliare, primo fra tutti il fatto che sarà l’agenzia a occuparsi della ricerca di possibili acquirenti, liberando il venditore da tutta una serie di piccole incombenze. Tuttavia, all’agenzia va corrisposta una commissione per il proprio operato.

A volte si rende necessario revocare o disdire il mandato all’agenzia immobiliare. In questo articolo spieghiamo come farlo secondo la procedura corretta, in modo particolare quando l’agenzia in questione non soddisfa o non soddisfa più pienamente i nostri parametri di qualità.

 

Revoca del mandato all’agenzia immobiliare

Prima di esaminare condizioni e termini per la revoca del mandato all’agenzia immobiliare, occorre dare uno sguardo al funzionamento del rapporto tra agenzia immobiliare e cliente. Tale rapporto è regolato da un contratto, ed è fondamentale, quando lo si sottoscrive, prestare buona attenzione alle clausole. Potrebbero ad esempio esserci clausole che prevedono l’esclusiva – firmando il contratto, in questo caso, ci si vincola a una determinata agenzia, senza la possibilità di rivolgersi a un’altra agenzia di intermediazione. Importante è poi controllare l’entità della provvigione (di vendita e di acquisto).

Tra le clausole da vagliare attentamente ci sono quelle che prevedono la revoca o la disdetta del mandato all’agenzia immobiliare. Alcune di queste clausole ad esempio prevedono un preavviso in caso di disdetta. Eccoci dunque al punto che ci interessa: se le clausole che prevedono la revoca o la disdetta del mandato sono eccessivamente vessatorie o penalizzanti nei confronti del cliente. Se ancora non hai stipulato un contratto con l’agenzia o sei in procinto di farlo, sai dunque quali clausole ti conviene controllare per evitare sorprese in futuro.

Disdire l’incarico all’agenzia immobiliare  

 La causa della disdetta al mandato dell’agenzia immobiliare non è così importante; tuttavia, se la disdetta o la revoca non viene fatta per giusta causa, se la revoca è anticipata sarai costretto a pagare una penale, o una somma prevista dal contratto. In alternativa, puoi aspettare la naturale scadenza prevista dal contratto. I termini in generale sono indicati nel contratto stesso; tre o sei mesi. Dovrai prestare attenzione, perché alcuni contratti prevedono un rinnovo tacito, automatico, alla scadenza. In generale, se intendi effettuare una disdetta del mandato dell’agenzia immobiliare ti conviene inviare una lettera con la richiesta di disdetta, almeno 30 giorni prima della cessazione del contratto. 

 

La disdetta del mandato dell’agenzia immobiliare può essere chiesta per giusta causa, se l’agenzia non ha rispettato gli impegni presi nel contratto. In molti casi, oltre alla disdetta per giusta causa potrai chiedere un risarcimento pecuniario per il danno che ti è stato arrecato dal comportamento poco professionale dell’agenzia. 

 

Modulo per la disdetta del mandato all’agenzia immobiliare

 La revoca anticipata del contratto con un’agenzia immobiliare deve essere effettuata con una richiesta scritta. Puoi scrivere da solo la lettera, o scaricare il fac simile che posteremo all’interno di questo articolo. Il fac simile va compilato aggiungendo i dati mancanti e poi la lettera va recapitata. Ciò può essere fatto in due modi: di persona, recandoti tu stesso in agenzia; o spedendo la lettera come raccomandata

Ecco un modello molto semplice, un fac simile di revoca del mandato dell’agenzia immobiliare:

Raccomandata con ricevuta di ritorno (A.R.)

Spett.le…

 

Oggetto: disdetta mandato a vendere

 

In relazione all’incarico conferitovi il ……. inerente l’immobile di mia proprietà sito in ecc.. sono a disdire a tutti gli effetti di legge l’incarico conferitovi.

 

Data e firma.

Il contratto di “rent to buy”: acquistare casa con l’affitto come funziona?

Cos’è il Rent to Buy? Conviene davvero? Proviamo a capire, in questo articolo, di cosa si parla quando parliamo del Rent to Buy, e quanto davvero convenga effettuarlo, e in quali casi.

 

Il Rent to Buy è uno strumento contrattuale ancora poco conosciuto: si tratta di un affitto con riscatto, ossia la previsione di un determinato canone che consente, dopo un certo numero di anni, di acquisire la proprietà dell’appartamento. Si tratta di una sorta di via di mezzo tra affitto e acquisto, che viene preferita a seconda delle esigenze personali del compratore. Se ad esempio sono una persona che si sposta spesso per esigenze lavorative, opterò naturalmente per l’affitto. Stesso discorso per una persona che si è appena trasferita in città: inizierà con l’affitto per poter valutare al meglio cosa le conviene comprare e dove, per poi passare all’acquisto. 

La vera discriminante, però, è data dalle disponibilità economiche della persona. Molti, infatti, non possono permettersi di procedere all’acquisto o ad un mutuo, ad esempio perché assunti a progetto o con contratto a tempo determinato: in questi casi, la banca ritiene che non sussistano i presupposti per la concessione del mutuo, così l’unica opzione veramente praticabile resta l’affitto. 

 

Il Rent to Buy in questi casi conviene, ovviamente con i relativi pro e contro: il canone, infatti, è un po’ più alto rispetto al valore di mercato dell’immobile, perché una parte della rata rappresenta una sorta di acconto per il futuro acquisto. 

Così facendo, al termine di un certo numero di anni (non superiore a dieci) è possibile “riscattare” la casa, utilizzando come acconto quanto già versato mensilmente negli anni precedenti. 

 

Dunque, a chi conviene il Rent to Buy, e quando conviene? La risposta è: dipende. Ad esempio, se alla fine decideste di non acquistare più la casa, potreste ritrovarvi a perdere il canone versato negli anni precedenti. Prima di firmare qualunque contratto, e prima di capire se conviene davvero optare per il Rent to Buy, occorre quindi valutare la possibilità di rivolgersi a un esperto, in grado di consigliare qual è l’investimento più adatto alle vostre specifiche esigenze. 

 

Il contratto di Rent to Buy potrebbe infatti convenire davvero solo al venditore, e nascondere parecchie insidie: se, ad esempio, si prevede che l’acquisto dell’immobile sia un obbligo e non semplicemente un’opzione. In tale caso, se alla fine il compratore decide di non comprare più l’immobile, sarà costretto a risarcire il proprietario per il mancato guadagno da vendita dell’immobile.